Un errore comune che si commette quando si parla di Nyc è di fare riferimento solo a Manhattan. Questo distretto è certamente il cuore della città ed è, ovviamente, il centro degli itinerari turistici nella Grande Mela. Qui si concentrano la vita culturale, artistica, la scena gastronomica e intellettuale della città. Un quartiere in continuo movimento, che ogni anno si arricchisce di nuove attrazioni, come i parchi urbani, gli spazi espositivi all’aperto, i teatri, i ristoranti e gli osservatori panoramici. Ma in realtà Manhattan è solo uno dei Distretti di New York City. E forse vi sorprenderà sapere che è il più piccolo tra essi.
Si chiamano Borough le aree in cui la città è ripartita e sono cinque: Manhattan, Bronx, Queens; Brooklyn, Staten Island. All’interno di ogni borough c’è un’ulteriore suddivisione in quartieri, i neighboroughs.
A Manhattan, ad esempio, trovate il Lower e Upper East and West side, o ancora Harlem, Little Italy. Delle vere e proprie piccole città all’interno di una grande metropoli. Ognuna con le sue peculiarità.
Il Bronx e i miti da sfatare
Il Bronx è il più settentrionale dei distretti di New York. Gli indiani Lenape furono i primi a insediarsi in quest’area. Furono loro a incontrare i primi coloni europei approdati sulle rive atlantiche del nord America. Tra questi lo svedese Jonas Bronck, al quale si deve il nome del borough.
Il quartiere che ha dato vita al moderno Hip-hop e al movimento dei graffiti, la casa dei New York Yankees e sede della “vera” Little Italy. Un quartiere con una storia travagliata e fortemente influenzata dal declino che visse dopo la grande Depressione degli Anni ’30. Fu, però, negli anni ’70 che povertà e criminalità raggiunsero livelli allarmanti.

Nel 1977 mentre gli Yankees segnavano la vittoria contro i Dodgers in uno stadio colmo di tifosi, intorno la città bruciava. “The Bronx is burning” è la celebre espressione che si diffuse da quel momento in poi. Interi edifici venivano bruciati dai proprietari che non riuscivano più a riscuotere gli affitti, ma in compenso speravano di poter riscuotere ingenti somme dalle assicurazioni.
Tante pellicole hanno, allo stesso tempo, accresciuto la fama di questo distretto, mettendo però in luce gli aspetti negativi. Bronx di Robert De Niro, I Guerrieri della Notte, Il Padrino, nonchè il più recente Joker.
Sono, in realtà, tanti i fiori all’occhiello di questo distretto. Il Bronx, nonostante la grande densità abitativa, vanta una grande quantità di spazi verdi. A cominciare da Pelham Bay Park, il parco pubblico più grande di tutta New York City, che nella sua vastissima area include la Orchard Beach, conosciuta come La Riviera di New York City.

Lungo il Bronx River, nel cuore del borough, si trova un’altra ampia area verde, il Bronx Park. Al suo interno, questo parco ospita due attrazioni imperdibili: Il New York Botanical Garden, che, tra le tantissime specie di piante, conserva gli ultimi esemplari di conifere che ricoprivano originariamente la contea di New York, e il Bronx Zoo. Gli habitat degli animali ospitati sono ricostruiti nel modo più fedele possibile, evitando al massimo l’uso di gabbie.
Il Woodlawn Cemetery, uno dei più grandi della città, è stato riconosciuto come National Historic Landmark nel 2011. Al suo interno le splendide architetture classiche delle tombe si fondono in modo armonioso con il paesaggio. Qui riposano grandi nomi della storia e delle arti, come Herman Melville, Miles Davis, Joseph Pulitzer e Celia Cruz.
Gli appassionati di letteratura non devono farsi mancare una visita al cottage di Knightsbridge Road, in cui Edgar Allan Poe trascorse gli ultimi anni della sua vita.
Queens: multietnico e poliedrico
E’ il più grande dei distretti di New York e sicuramente uno dei più multietnici. Benchè tutta la metropoli sia un melting pot di culture, in nessun altro distretto della città troverete una tale eterogeneità di etnie, lingue, cucina ed espressioni artistiche. Metà dei residenti del Queens sono immigrati.

Gli innumerevoli negozietti sparsi per il distretto testimoniano quanto le tradizioni provenienti da ogni parte del mondo siano ancora diffuse. I buongustai ameranno la cucina greca del quartiere Astoria, mentre la zona di Flushing è rinomata per l’autentico cibo asiatico.
Questo distretto è uno dei più frequentati dai newyorkesi durante i weekend. Il Queens, infatti, è una zona ricca di interessanti musei, ampi spazi verdi e spiagge affacciate direttamente sull’oceano.
Il Corona Park di Flushing Meadows è probabilmente la zona più conosciuta turisticamente. Qui si trova la sede dei New York Mets e si svolgono ogni anni gli Us Open di tennis. Si trova qui la famosa Unisfera, un’enorme scultura del globo terrestre, costruita in occasione della fiera mondiale di New York del 1932.
I bambini adoreranno sicuramente il Queens Zoo, dove incontreranno socievoli puma, orsi, leoni marini e il cervo più piccolo al mondo.
Lo Sculpture Park è un vero e proprio museo a cielo aperto: qui gli artisti possono realizzare ed esporre le loro opere in una vecchia discarica illegale, recuperata e trasformata in spazio espositivo.
I musei sono una piacevolissima scoperta: il Museum of Moving Images ripercorre la storia del cinema, mentre il Moma PS1 è una sede distaccata del più famoso Moma di Manhattan.
Da non perdere la casa museo di Louis Armstrong, a Corona, dove l’amatissimo jazzista trascorse trent’anni della sua vita e dove si spense nel 1971.
La Rockaway Beach Boulevard ci porta in un’atmosfera rock. Questa lunga strada che costeggia l’oceano porta alla New York balneare e alla Rockaway Beach che i Ramones cantavano in una loro famosa lirica. Un comodo servizio di traghetti unisce Manhattan e Brooklyn a questa lingua di terra, dove i newyorkesi amano passare il weekend facendo vita da spiaggia e surf.

Un aspetto da non sottovalutare del Queens è il fatto che, essendo zona residenziale, qui si trovano sistemazioni a un prezzo molto più abbordabile di quelle della vicina Manhattan.
Brooklyn: da industrial a chic
E’ il più popoloso dei distretti di New York. Per dare un’idea di quanto sia “affollato”, possiamo dire che, se fosse una città a sè stante, in classifica, Brooklyn, sarebbe immediatamente dietro a Los angeles e Chicago.
I motivi di questa grande affluenza nel borough più meridionale della penisola di Long Island sono da ricercare nella sua storia. Da metà dell’800 e fino ai primi del ‘900, tutti i migranti in cerca di lavoro arrivavano qui.
A Brooklyn vi era la maggiore concentrazione di fabbriche della città. E furono gli italiani in particolare ad arrivare in massa. Tanto che il quartiere, per un periodo, fu ribattezzato “Broccolino”. Delle tradizioni italiane, pare che nel distretto sia sopravvissuta soprattutto l’arte della buona pizza. Si dice che qui si mangi la migliore di tutta Nyc.
Per molto tempo la fama di Brooklyn è stata oscurata da quella della vicina Manhattan. Oggi, invece, il distretto sta vivendo un eccezionale rinascimento culturale.
Il quartiere di Dumbo (acronimo di Down Under the Manhattan Bridge Overpass), che si trova tra il Manhattan Bridge e il Brooklyn Bridge è la zona più artistica del distretto. Quella che un tempo era una vasta area industriale oggi si è completamente trasformata, grazie ai tanti artisti che qui hanno scelto di vivere in eleganti loft, allestendo laboratori e spazi espositivi alla moda.

A ridosso del Brooklyn Bridge si trova il quartiere di Brooklyn Heights: la sua famosa Promenade è uno dei migliori punti di osservazione sullo skyline di Manhattan. Questa zona è caratterizzata dai brownstones, le eleganti case in mattoncini rossi, rese famose da tante pellicole, dove oggi vivono le famiglie più agiate di New York. A Willow Street, presso una di queste caratteristiche residenze, visse anche Truman Capote. Un’esperienza che lo scrittore riportò in un breve saggio, dal titolo Brooklyn Heights – a Personal Memoir.
Anche Williamsburgh, oltre l’East River, si è trasformato da quartiere industriale, abitato dalla classe operaia, a zona artistica. Qui l’atmosfera che si respira è molto più bohemien. Gli artisti vestono in maniera trasandata e si danno appuntamento nei tanti caffè della zona, per discorrere o assistere alle numerose mostre. Insieme a Greenpoint, questa è la zona più apprezzata dagli hipster e dagli amanti del vintage.
Gli appassionati di street art dovranno dirigersi a qualche isolato più a est per entrare a Bushwick. Interi edifici sono ricoperti di murales, creando una sorta di mostra permanente all’aperto.



Una vera visita a Brooklyn non può dirsi tale senza due tappe fondamentali: Prospect Park e il Brooklyn Bridge. Prospect Park è considerato uno dei parchi più belli non solo di Brooklyn ma di tutta la città di New York. Di certo è il capolavoro assoluto di Olmsted e Vaux, gli stessi architetti che progettarono Central Park. Nella piazza antistante il suo ingresso, il trionfale arco di Grand Army Plaza è un imponente monumento alla memoria dell’esercito della Union Army della Guerra Civile Americana.
Brooklyn Bridge: che lo ammiriate durante una traversata in battello dell’East River, oppure percorrendolo in bici o a piedi, sarete affascinati dal panorama che si distende davanti e dietro di voi. Da un lato lo skyline di Manhattan, dall’altro il rosso accesso dei bronwstones di Brooklyn Heights.
Il mio consiglio è di ammirare il ponte in compagnia di una guida che vi racconti aneddoti e curiosità della sua storia e della sua costruzione. Ad esempio, sapete che per collaudarlo ci sono voluti ventuno elefanti, dieci dromedari e sette cammelli?

Coney Island, nella parte più meridionale del borough, è la meta ideale per una gita giornaliera. Qui tutto ha un fascino un pò retrò. La piacevole passeggiata fronte oceano attraversa lo storico Luna Park, con la ruota panoramica e le montagne russe. Da non perdere una sosta da Nathan’s, che dal 1916 prepara i suoi famosi hot dog e dove, ogni anno, si tiene la gara di mangiatori del noto panino farcito.
Staten Island: il più verde dei distretti di New York
Alcuni newyorkesi sostengono che Staten Island assomigli molto più al vicino New Jersey che non a New York. Ma, probabilmente, la sua bellezza sta proprio nel fatto di essere così differente da tutti gli altri distretti di New York e da ciò che la città rappresenta nell’immaginario collettivo.
Lo Staten Island Ferry, il traghetto che da Manhattan raggiunge il borough, è già di per sè un’esperienza emozionante. Il ferry unisce il terminal di Whitehall a Manhattan al St. George Terminal di Staten Island, passando molto vicino alla Statua della Libertà. Questo servizio è completamente gratuito.
A Staten Island, i grattacieli di New York lasciano il posto a case in stile vittoriano e ampi spazi verdi.
Una delle attrattive più particolari del borough si trova a Snug Harbor. Lo Staten Island Botanical Garden è una tappa imperdibile. All’interno di questo bellissimo centro culturale si trovano giardini tematici di ogni tipo: il Tuscan Garden, il Rose Garden e il New York Chinese Scholars Garden con il tetto a pagoda e un sala da tè.
Tanti sono i musei del distretto. Uno fra tutti il Garibaldi Meucci Museum, proprio davanti alla casa in cui Meucci e Garibaldi trascorsero diverso tempo.
L’Historic Richmond Town offre un’interessante ricostruzione di un villaggio del XVII secolo, ma è soprattutto una celebrazione della ricchezza culturale e storica dell’epoca coloniale.

Ciò che attira molti visitatori a Staten Island sono sicuramente le spiagge. Ma una cosa stupisce ancora di più: in questo distretto le aree verdi sono davvero numerose. Il Greenbelt trail System include più di 1.100 ettari di parchi, sentieri e aree naturali da esplorare. Un’ecosistema particolarissimo, dove gli amanti di hike hanno la possibilità di scegliere tra percorsi di difficoltà crescente. In questo ambiente sono protette varie specie di animali, come le raganelle grigie, il chipmunk, un piccolo roditore della famiglia degli sciuridi, e l’anatra sposa.
grande compagna!
Grazie mille indigena!