Parchi sottovalutati degli Stati Uniti (parte seconda)

grand teton, parchi stati uniti

Se hai perso la prima parte di questa carrellata di parchi degli Stati Uniti poco noti vai qui. In realtà non basterebbero 10 articoli per potere elencare tutti le aree di interesse naturalistico o storico degli Stati Uniti che meriterebbero una fama maggiore. Ma, come già spiegato nel primo articolo, qui vi darò qualche spunto per tappe che siano anche abbastanza semplici da inserire come “fuori porta” di una tappa cittadina o in un itinerario self drive più complesso.

Channel Islands National Park, California

Sono ancora pochissimi quelli che si avventurano oltre la linea costiera della California. Eppure a poche miglia di distanza dalle spiagge ben note di Santa Monica o Santa Barbara, si trova una dei parchi nazionali più incredibili degli Stati Uniti d’America.

Il Channel Islands National Park è formato da cinque isole, ognuna con una sua peculiarità. Ma ciò che lo rende davvero speciale è tutto ciò che gravita intorno a queste isole: un immenso parco sottomarino, pullulante di vita. Un ecosistema unico al mondo, che ha fatto sì che queste isole fossero ribattezzate le “Galapagos della California“. Uno scenario selvaggio e incontaminato, dove i pochi visitatori si avventurano per cercare un contatto puro con la natura. E sembra quasi incredibile che stiamo parlando della stessa California che sulla terraferma attira nelle sue grandi metropoli milioni di persone per motivi completamente differenti.

channel island, parchi stati uniti
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Le 5 isole sono raggiungibili solo in barca da Ventura e Oxnard, a circa un’ora a nord di Los Angeles, o con piccoli aeroplani. Il tragitto in nave è già di per sè un’esperienza: questo lembo di oceano è un vero e proprio santuario marino. Gli avvistamenti di balene sono praticamente certi e si possono praticare tutto l’anno. A seconda del mese, qui transitano balene grigie, balenottere, megattere o anche banchi di delfini e leoni marini, attirati dalle acque calde e dalla grande disponibilità di cibo.

Ad Anacapa, Santa Rosa, Santa Cruz, San Miguel e Santa Barbara non esistono alberghi, ristoranti o negozi. Campeggi molto spartani offrono ospitalità a coloro che in queste isole vogliono fare molto più di un’escursione. Non basterebbe, infatti, un giorno, e nemmeno due, per ammirare il faro di Anacapa, le scogliere battute dal vento di Santa Cruz, i canyon di Santa Rosa, le insenature nascoste di Santa Barbara e le dune di San Miguel, e l’incredibile fauna e flora che pullulano in questo parco nazionale, dentro e fuori dall’acqua.

Petrified Forest National Park, Arizona

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Lungo un tratto arido e polveroso della Route66 si trova uno dei parchi degli Stati Uniti più sottovalutati dell’Ovest americano. Il Petrified Forest National Park, tra le tante meraviglie naturali scaturite dal Colorado Plateau, è una delle perle meno conosciute. Lungo la Interstate che da Flagstaff si dirige verso la zona più orientale dell’Arizona, prima di sconfinare in New Mexico e arrivare ad Albuquerque, i lati della strada sono costeggiati da un paesaggio desertico e spoglio. A prima vista si potrebbe pensare a uno scherzo linguistico: di foreste qui non ve ne è neanche l’ombra.

Il nome del parco si deve alla presenza di antichi tronchi d’albero, che si sono letteralmente pietrificati, trasformandosi da legno in quarzo e assumendo la particolare colorazione che hanno ferro, manganese e carbonio. Un mix di colori che nella parte più settentrionale del parco dà vita a un vero e proprio spettacolo artistico: dirigendosi a nord, infatti, si incontra il Painted Desert, una distesa arida e desertica simile alla Death Valley, dove la presenza di minerali ha creato un paesaggio che sembra appena uscito dalla tela di un pittore.

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Ciò che rende ancora più esaltante la visita del Petrified Forest National Park è la combinazione tra natura, geologia, archeologia e paleontologia. Infatti, oltre ai paesaggi dall’aspetto quasi extraterrestre, nel parco si possono ammirare i resti del Pueblo Puerco, un popolo nativo che occupò queste terre circa 600 anni fa, e i petroglifi di Newspaper Rock. Per gli appassionati di paleontologia il Rainbow Forest Museum ha una vasta collezione di fossili preistorici rinvenuti nell’area.

Volete dare un tocco molto americano e anche un pò kitsch all’esperienza? Usate come base Holbrook, la più vicina porta d’accesso al parco. La cittadina si trova sulla storica Route66 e al Wigwam Hotel potrete dormire in un tepee indiano!

Grand Teton National Park, Wyoming

A dispetto dell’appellativo che riporta nel nome, anche il Grand Teton National Park rientra tra i parchi degli Stati Uniti meno visitati. In rapporto alla sua grandezza e maestosità, sono ancora troppo pochi i visitatori che ogni anno fanno tappa in questo parco.

Il Grand Teton soffre la vicinanza del più grande e più noto Yellowstone, ed è per questo che spesso funge solo da punto di passaggio per chi arriva da Salt Lake City o da Jackson, diretto verso il più antico dei parchi degli Stati Uniti.

In realtà, meriterebbe molto di più di una visita fugace, non solo per la sua estensione, ma per la grande varietà di attività che vi si possono praticare. Imponenti montagne, laghi, fiumi e incontri con esemplari incredibili di fauna sono lo spettacolo mozzafiato offerto dal Grand Teton. Le cime del Teton Range raggiungono altezze impressionanti, mentre gli avvistamenti di alci, grizzly, orsi bruni, cervi sono praticamente certi. I sentieri a disposizione degli escursionisti sono molteplici, mentre i più temerari possono mettere alla prova le loro doti da scalatori.

Imperdibile una sosta lungo la strada al Mormon Row, nel villaggio storico di Mormon, per immortalare il granaio, ormai abbandonato, divenuto immagine simbolo del Wyoming.

Il Grand Teton offre il massimo splendore nel periodo autunnale, quando la natura comincia a cambiare forma e colore e la maestosa fauna del parco partecipa attivamente a questo cambiamento. Ecco perchè l’ho inserito anche in una lista dei luoghi imperdibili da visitare in autunno negli Stati Uniti.

Voyageurs National Park, Minnesota

Al confine con l’Ontario, il Voyageurs National Park rientra a pieno titolo, purtroppo, tra i parchi degli Stati Uniti meno noti. Una terra baciata dall’acqua, che per 10.000 anni ha rappresentato per i popoli che hanno occupato queste terre l’elemento fondamentale di sussistenza. Più del 40% della superficie del parco è occupata da questa risorsa vitale: una serie di corsi d’acqua interconnessi tra loro e innumerevoli laghi ne sono oggi l’attrattiva principale. Un elemento così dominante che, per preservarlo, chiunque voglia visitare il parco deve lasciare l’auto fuori. Qui si accede solo dall’acqua, proprio come fecero gli esploratori franco-canadesi che nel XVII secolo intrapresero le loro spedizioni nella regione dei Great Lakes per commerciare pellicce. Erano i cosiddetti voyageurs, da cui il nome del Parco.

Dai visitor center di Kabotegama Lake, Ash River and Rainy Lake ha inizio l’avventura. Che amiate le esplorazioni in autonomia, o preferiate farvi accompagnare dai ranger, qui troverete tutto l’occorrente per scoprire la meraviglia di questo parco. Barche con o senza motore, kayak, canoe sono a disposizione di tutti i visitatori che vogliono avventurarsi in uno dei quattro grandi laghi del Voaygeurs, oppure solcare le acque dell’Ash River o delle decine di piccoli laghi interni. Le circa 600 miglia di costa comprendono un gran numero di baie isolate e incontaminate.

E a incorniciare il tutto splendide e rigogliose foreste, che d’inverno si colorano di bianco, nonchè una favolosa volta celeste. L’isolamento del parco fa sì che i cieli di questa estrema regione del Minnesota siano completamente sgombri da inquinamento luminoso. Ecco perchè il Voyageurs National Park si è meritato un posto nella classifica dei cieli più stellati d’America dell’IDA. Ed ecco perchè questo parco è uno dei pochi luoghi degli Stati Uniti in cui si può ammirare lo spettacolo dell’aurora boreale. Vedere per credere!

Aurora Boreale al Voyageurs National Park

Scegli la tua avventura e costruiamola insieme

Anche questo viaggio “letterario” termina qui. Abbiamo spaziato dal santuario marino di Channel Islands, in California, ai picchi montani del Grand Teton, passando per la terra rossa dell’Arizona, fino alle regioni estreme del Minnesota, al confine col Canada. Ora è il momento di decidere quale sarà la tua prossima avventura nei parchi degli Stati Uniti. Raccontami il tuo modo di viaggiare e insieme realizzeremo l’esperienza su misura per te. Puoi contattarmi qui!

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