Si può andare ai Caraibi senza passaporto? Probabilmente vi sarete posti questa domanda, quando, sotto la morsa del freddo o dello stress, avrete ardentemente desiderato di volare verso mete esotiche e calde. E magari, un attimo dopo vi sarete accorti di essere senza passaporto e vi avrà preso lo sconforto al solo pensiero dei tempi di attesa per ottenerlo. In effetti, soprattutto ora che le questure italiane sembrano essere nel caos più totale, ottenere o rinnovare il passaporto potrebbe richiedere tempi biblici.
Per fortuna non dovete rinunciare al vostro desiderio, poichè oltreoceano si trovano veri e propri paradisi che possiamo raggiungere anche semplicemente con una carta di identità valida per espatrio.
Vediamo quali sono nel dettaglio le isole dei Caraibi che possiamo visitare senza passaporto.
Le isole d’Oltremare Francese
I nostri cugini d’oltralpe nel corso dei secoli si sono dati il loro bel da fare in esplorazioni e colonizzazioni, spingendosi un pò ovunque sul globo. Dalle Indie al Nord America, passando per l’Africa e fino all’Oceania. In queste “scorribande” in giro per la Terra, i francesi hanno ottenuto e dominato su vasti territori. E, devo ammettere, sempre avendo cura di scegliere luoghi dalla ricchezza culturale e bellezza naturalistica impressionanti. Alcuni di questi, nonostante portino ancora impressi fortemente i segni della colonizzazione, sono ora totalmente indipendenti dalla Francia (penso, ad esempio, al Quebec, in Canada). In altri, invece, il governo francese continua ad esercitare la sua sovranità in maniera più o meno netta, a seconda dei casi. Ora non starò qui a tediarvi con le differenze amministrative tra Dipartimenti e regioni o collettività, ma vi basti sapere che nel Mar dei Caraibi esistono territori d’oltremare francese, che sono a tutti gli effetti dei piccoli pezzi di Europa sparsi nelle acque caraibiche. Piccoli gioielli che possiamo raggiungere senza passaporto, dove si parla francese e la moneta corrente è l’euro.
Le isole di Guadalupa
Una delle destinazioni dei Caraibi che possiamo raggiungere senza passaporto e con comodi voli via Parigi sono le Isole di Guadalupa. Vista dall’alto, l’isola maggiore di questo meraviglioso arcipelago, ha la forma di una grande farfalla. Il verde e il blu sono i colori predominanti che troverete qui: il verde della sua rigogliosa vegetazione e il blu delle acque che la circondano e delle sue cascate interne. Nella Basse Terre, “l’ala sinistra” della farfalla, il vulcano Soufrière domina le piccole Antille dall’alto dei suoi circa 1.500 m. Dalla sua cima si gode un meraviglioso panorama su tutto l’arcipelago e sulle sue sorgenti sulfuree.
La grande foresta tropicale patrimonio di questa terra ospita una ricca varietà di piante e di animali, tra cui iguane, tucani e perfino puma. Nella Grande Terre, invece, le tappe imperdibili sono la città di Pointe a Pitre, che, come molte cittadine coloniali, ha conservato i suoi coloratissimi edifici, e la laguna di Gran Cul de Sac, un’immensa laguna che collega la Basse alla Grande Terre, dove parte della costa è ricoperta di mangrovie, a poca distanza dalla barriera corallina.
Per le spiagge avrete solo l’imbarazzo della scelta. La costa meridionale di Grande Terre, non lontano da Sainte Anne, è disseminata di distese di sabbia bianchissima incorniciate da palme da cocco, come la Caravelle e Petite Havre. Più a nord l’Autre Bord è meta ambita per gli appassionati surfisti.
A Basse Terre, le attività principali sono legate al suo immenso parco nazionale, ma non mancano splendide spiagge, come la plage de Roseau, e Grande Anse, tra le più amate, per la sua sabbia nera, che prende origine dal vulcano la Soufriere. Se amate le destinazioni più selvagge, raggiungete in barca Marie Galante, una delle isole minori di Guadalupa. Una perla ancora incontaminata, dove i vecchi mulini e le distese di canna di zucchero richiamano alla mente i tempi in cui l’isola era un importante crocevia per il commercio di questo prezioso prodotto.
Martinica
E’ l’isola dei fiori, terra di spiagge di candida sabbia dorata o nera. Terra di vulcani e canne da zucchero. Isola dalla vegetazione prepotente e dai profumi inebrianti. Un vero e proprio gioiello dei Caraibi, dove assaporare con calma la cultura creola. Un rifugio sicuro dal freddo invernale europeo. Il periodo migliore per visitare Martinica va da dicembre ad aprile, durante la stagione secca. Ma le sue calde acque e il clima mite tutto l’anno le hanno valso l’appellativo di isola dall’eterna estate. Anche questa, come le altre d’oltremare francese, è facilmente raggiungibile con voli diretti da Parigi.
Il paesaggio settentrionale di Martinica è dominato dal Mont Pelèe, l’imponente vulcano che nel 1902 rase al suolo la vicina cittadina di St. Pierre, e che conferisce il tipico colore scuro alle spiagge di quest’area. Le cittadine della Martinica sono tutte un tripudio di colori. Dalle case coloniali ai banchi dei locali mercati, ricchi di frutta, fiori, stoffe, artigianato e l’immancabile rhum. La visita a una distilleria è una delle esperienze immancabili di quest’isola. A Martinica si produce il Rhum Agricole: unico nel suo genere, è il prodotto più conosciuto ed esportato dell’isola.
Le spiagge regalano veri e propri paesaggi da cartolina. La più nota, Plage Les Salines, nel sud di Martinica offre uno strepitoso colpo d’occhio. La lunga striscia di sabbia dorata è lambita da un lato dalle acque turchesi dell’oceano, e dall’altra dal verde brillante delle palme. Di grande impatto scenico anche Anse d’Arlet, che si estende intorno a un lungo molo in legno con una piccola chiesetta al centro. Più selvaggia e riparata, Anse Noir deve il suo nome alla sabbia di origine vulcanica, che crea un fantastico contrasto tra il blu delle acque e la spiaggia nera.
Saint Barthelemy
Chiamata più semplicemente St. Barth, è la destinazione più esclusiva delle Antille francesi. E probabilmente una delle più sofisticate di tutti i Caraibi. Non è un caso che famiglie facoltose, come i Rockfeller, l’abbiano spesso scelta come meta per le proprie vacanze. Piccoli chic hotel, ville lussuose lambite da spiagge bianchissime, boutique di alta moda e negozi di lusso tax free attirano visitatori in cerca di un’esperienza di alto livello. L’atmosfera glamour coinvolge anche la vita notturna molto vivace dell’isola e la sua cucina, che fa sfoggio di un sofisticato mix tra l’eredità francese e la cultura creola.
Una breve parentesi di dominio svedese ha lasciato la sua impronta nella capitale, Gustavia. In realtà, dell’eredità svedese, a parte che nel nome della città, resta poco, se non la tipica geometria degli edifici dai tetti rossi, visibili dal Forte Gustav. Da quest’ultimo si gode anche una splendida vista sulla baia, dove sono ormeggiati lussuosi yacht.
Ma il fiore all’occhiello di St. Barth sono le sue spiagge: in soli 21 kmq sono incastonate 14 splendide spiagge ricoperte di sabbia bianchissima. Da Colombier, nel nord dell’isola, raggiungibile solo in barca o con un lungo percorso a piedi, paradiso dello snorkeling; a l’Anse des Flamands, la più grande e con una splendida vista su Ile de Chevreau, uno dei numerosi atolli di St. Barth. Non lontana da Gustavia, si trova la bellissima Shell beach, dalla caratteristica forma a conchiglia. Mentre la spiaggia di St. Jean deve la sua particolarità alla presenza del promontorio Eden Rock, che la divide in due. Queste sono solo alcune delle splendide baie dove poter oziare, e farsi cullare dalle acque trasparenti di questo paradiso terrestre.
Saint Martin
Per metà francese e per metà olandese, è tra le isole più caratteristiche dei Caraibi. Ora Olanda e Francia si dividono pacificamente un territorio caratterizzato da grande bellezza naturalistica e un’incredibile varietà culturale. Prima di tutto è bene sapere che per visitare quest’isola dei Caraibi senza passaporto, dovrete concentrarvi sulla parte francese. Per quella olandese non vi basterà la carta di identità.
Le diverse dominazioni hanno lasciato segni che nel tempo si sono mescolati con la cultura creola, creando un melting pot unico al mondo. Soprattutto se parliamo di cucina. La gastronomia dell’isola ha un’impronta decisamente francese. Ma ciò che caratterizza i piatti sono soprattutto i colori e le spezie profumatissime dell’isola. I pasti, ovviamente non possono non terminare con un goccio di rhum tipico di Saint Martin, invecchiato in botti di rovere.
Da non perdere sull’isola, Marigot, con le eleganti e colorate dimore e il vivacissimo mercato, il più grande all’aperto di tutti i caraibi. Grand Case è un piccolo villaggio di pescatori, divenuto capitale gastronomica dell’isola. Il mercato del martedì è l’occasione perfetta per assaggiare autentici sapori locali. Da non perdere lo storico zuccherificio Loterie Farm, per avere anche un piccolo assaggio di storia. Qui gli schiavi provenienti dall’Africa erano impiegati nella coltivazione e lavorazione della canna da zucchero. Anche a Saint Martin, le spiagge sono il fiore all’occhiello dell’isola. Innumerevoli e tutte da scoprire, quelle della parte francese sono più tranquille di quelle della zona olandese. Dalla dorata Orien Bay, alle più selvagge Baie Rouge, Baie aux Prunes, Baie Longue e Mullet Bay avrete l’imbarazzo della scelta. L’isolotto di Pinel è una piccola chicca. Situato nella riserva naturale nazionale, è raggiungibile solo in barca e accessibile a numero chiuso. Paradiso dello snorkeling, e con tranquille e selvagge spiagge di fine sabbia dorata, è molto gettonato dalle famiglie.
Quando andare nelle isole d’oltremare francese
Veri e propri gioielli europei nel Mar dei Caraibi, queste isole dell’oltremare francese sono la combinazione ideale tra lussureggiante natura tropicale, spiagge rilassanti e tipica cultura creola. Motivi per cui è possibile visitarle praticamente tutto l’anno. A questi si aggiungono i numerosi eventi che si svolgono sulle isole, come regate internazionali, festival caraibici e tipici carnevali. Inoltre, baie romantiche, strutture sofisticate ed eleganti ristoranti fanno di queste isole una meta molto apprezzata per i viaggi di nozze (per conoscere altri suggerimenti di viaggio per la luna di miele leggete qui).
Ma se volete evitare di incappare nelle abbondanti, seppur brevi, piogge tropicali, e spendere il vostro tempo tra le spiagge o esplorando le aree naturalistiche delle isole senza la soffocante afa tropicale, la stagione secca è quella più indicata. Da dicembre ad aprile, in particolare, potrete godere appieno delle miti temperature e della brezza che lambisce le spiagge. Oppure potrete avventurarvi nei sentieri delle riserve e aree naturali che queste isole offrono, per conoscere la loro ricca fauna e flora.
Unica raccomandazione da tenere a mente. Se siete in possesso solo di carta di identità ricordate che potete raggiungere queste isole solo da scali che fanno parte dell’Unione Europea. Se durante il viaggio doveste avere un istradamento in qualsiasi aeroporto extra Ue dovrete necessariamente essere in possesso del passaporto. Inoltre, qualora vogliate fare delle escursioni in loco, non potrete spostarvi in acque internazionali.